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La guerra degli slogan Quello
che le procure dovrebbero appurare nella loro inchiesta sulla Consip è se ci
sono stati episodi di corruzione o peggio ancora, di concussione o comunque
di altri reati chiaramente perseguibili dal codice panale. Il cosiddetto
“traffico di influenze” è qualcosa di giuridicamente difficile da perseguire,
a parte il cattivo uso della lingua italiana, i traffici sono relativi a cose
e persone, non vorremmo che la magistratura pensi di mettere nel mirino
eventuali tentativi di pressione sulla pubblica amministrazione. In questo
caso tutto dipende dal dirigente e dal funzionario che ha il dovere di
seguire solo le regole di trasparenza della società e dell’azienda,
denunciando ogni intimidazione. Nella vicenda Consip per quel che si
comprende, non c’è nemmeno l’intimidazione, da cui la domanda di cosa si
stanno esattamente occupando le procure. In attesa di un prossimo necessario
chiarimento giudiziario, preoccupa la polemica che si è aperta fra il partito
di maggioranza e una parte dell’opposizione. Possibile che lo scontro
politico investa aspetti personali? L’opposizione ci dica piuttosto quali
sono i suoi progetti per il Paese perché il governo potrebbe non reggere
l’urto di una situazione politica e giudiziaria tanto complessa e c’è sempre
la possibilità di precipitare ad elezioni anticipate, nonostante le
annunciate primarie del Pd. Se la grande idea dell’opposizione è abolire i
vitalizi dei parlamentari, per carità, si può fare tutto, ma francamente non
ci sembra questo uno stimolo particolarmente utile alla ripresa del Paese. Il
presidente del Consiglio ci ha detto invece che intende abbassare le tasse
sul lavoro, ottima idea, anche se non abbiamo capito esattamente come intenda
farlo, considerando i due principali problemi che il governo deve affrontare,
la riduzione del debito entro aprile e rispettare le clausole di salvaguardia
il prossimo settembre. Non vorremmo che questa fase della vita politica
italiana, che buona parte dei cittadini affrontano con grandi ambasce, si
caratterizzasse attraverso una serie di slogan buoni solo a nascondere un
vuoto di idee e di intenti, progettuali e costruttivi. Roma, 6
marzo 2017 |
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